Popolarmente chiamato Pelô, il Pelourinho è il quartiere storico per eccellenza di Salvador, il cui complesso architettonico coloniale e barocco fa parte del Patrimonio Storico dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.
Il Pelourinho è composto da strade strette e acciottolate. Situato nel cuore del centro storico della città, offre numerose possibilità di shopping, così come attrazioni artistiche. C'è una concentrazione di bar, ristoranti, boutique, musei, teatri, chiese e altri monumenti di grande valore storico. Ora, è un Pelourinho rinato e colorato, pieno di attività culturali ed eventi, specialmente di notte. Ci sono anche i concerti (ensaios) del gruppo Olodum, ogni domenica e martedì. Anche i Figli di Gandhi si organizzano i loro concerti nel Pelorinho nei mesi che precedono il Carnevale. Nel Pelourinho si trovano le sedi di diverse associazioni culturali, come la Casa de Jorge Amado, il Grupo Gay da Bahia e l'Instituto do Patrimônio Artístico e Cultural (IPAC).
La storia di questo quartiere di Salvador è strettamente legata alla storia della città stessa, fondata nel 1549 da Tomé de Sousa, il primo governatore generale del Brasile, che scelse il sito del Pelourinho per la sua posizione strategica - in alto, vicino al porto e con una barriera naturale costituita da un brusco rialzo del terreno, un vero e proprio muro alto fino a novanta metri e lungo quindici chilometri, facilitando la difesa della città.
Il Pelourinho era anticamente un quartiere prevalentemente residenziale, dove si concentravano le migliori abitazioni (casarões) dell'alta borghesia baiana inizialmente composta esclusivamente dai signori della canna da zucchero e commercianti di schiavi. I latifondisti vi si trasferivano dalle loro fazendas nell'entroterra per svolgere attivitá politiche e religiose fino all'inizio del XX secolo, in cui il pelorinho fungeva da centro religioso, commerciale e amministrativo della cittá. Dagli anni 50 in poi, il Pelourinho subì un forte processo di degradazione, con la modernizzazione della città e il trasferimento delle attività economiche in nuovi quartieri della capitale di Bahia, che trasformò questa area del Centro Storico in una zona svalorizzata e trascurata. Nel diventare quartiere occupato dalle fasce più popolari, composte prevalentemente da negri, si trasformò inevitabilmente in palcoscenico della cultura nera della città.
Il famoso romanziere Jorge Amado, così come il pittore Caribe e il fotografo antropologo Pierre Verger, trovarono ispirazione in questo quartiere degradato, ma comunque cuore pulsante della cultura afro-brasiliana. Questo cambiamento demografico che ha trasformato il Pelourinho in un quartiere etnico con predominanza di popolazione negra, durante tutto il XX secolo ha dato origine ai gruppi culturali e comunitari diventati negli anni '80 e '90 importanti attori politici della ri-democratizzazione socio-culturale brasiliana.
Solo a partire dagli anni '80, con il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, e dagli anni '90 con la rivitalizzazione del quartiere con l'allontanamento degli occupanti/residenti (scelta discutibile), il Pelourinho è diventato quello che è oggi il polo turistico-culturale più rappresentativo della città, attraendo oltre ai turisti di tutto il mondo, artisti di tutti i tipi, dal cinema alla musica, dall'arte alla letteratura.
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